Uramaki, il cibo giapponese ideale per stare in forma

Ideati alla fine degli anni Sessanta da uno chef giapponese, Machita Ichiro, a Los Angeles, gli uramaki sono piccoli involtini di riso con un ripieno avvolto nell’alga nori. L’uramaki (o California roll) è molto colorato e, a differenza dei più classici involtini giapponesi, gli hosomaki, prevede l’alga all’interno e non all’esterno, che in genere viene coperto con semi di sesamo tostati o uova di pesce. Può essere farcito con salmone, tonno, granchio, gambero, avocado, cetriolo, daikon (rapa giapponese), formaggio tipo philadelphia, tofu ecc. I condimenti classici sono il wasabi e la salsa di soia.

Uramaki e salute

Questi involtini sono poco calorici, in genere non superano le 40kcal a pezzo. Considerando una porzione da otto pezzi, si arriva a 320kcal, le stesse fornite da una porzione di 60g (peso a crudo) di pasta condita con verdure e poco parmigiano. Se preparati con pesce, sono fonte di proteine nobili sazianti e Omega3 dall’azione antinfiammatoria. L’alga che contengono è una buona fonte di iodio, l’elemento che mantiene sana la tiroide e attivo il metabolismo. Grazie alla presenza del wasabi, detto rafano giapponese, hanno anche un’azione termogenica, ovvero aiutano a bruciare più calorie e dimagrire. Si condiscono con salsa di soia: è ricca di sodio, quindi non bisogna esagerare, per evitare di alzare la pressione sanguigna e provocare ritenzione idrica.

Ricetta degli uramaki: preparali così

Ingredienti per circa 10-12 uramaki

  • 250g di riso per sushi (lo trovi nei negozi bio, in quelli etnici e in alcuni supermercati)
  • 5cm di alga kombu
  • 1 foglio di alga nori
  • 2 cucchiai di aceto di riso
  • avocado, tonno o salmone scottato, sale marino integrale q.b.
  • 1 stuoietta di bambù (nei negozi bio, etnici e in alcuni supermercati)
  • Tempo di preparazione: 15 minuti
  • Tempo di cottura: circa 20 minuti
  • Difficoltà: media
  • Per celiaci: sì
  • Per vegani: no, a meno che non si sostituisca il pesce con del tofu

Come preparare gli uramaki

  1. In una pentola, metti il riso per sushi precedentemente ben lavato in acqua, da cambiare 4-5 volte, fino a che l’acqua sarà limpida. Versalo in una pentola, coprilo d’acqua (con circa 350ml), unisci un pezzetto di alga kombu, metti il coperchio e lascia cuocere i chicchi su fiamma bassa per circa 20 minuti. Trascorso questo tempo, controlla che il riso sia cotto e che abbia assunto il tipico aspetto colloso.
  2. Condisci quindi il riso con l’aceto di riso e un pizzico di sale. La ricetta originale del riso per sushi prevede anche l’aggiunta di zucchero, che però noi non utilizziamo perché alzerebbe l’indice glicemico della preparazione, determinando così picchi glicemici dopo i pasti che favoriscono diabete e sovrappeso.
  3. Lascia raffreddare il riso a temperatura ambiente, poi coprilo con un telo pulito inumidito con acqua fredda e fai riposare per qualche minuto prima di preparare gli uramaki. Tieni il riso sempre coperto fino a che non lo usi: così non diventerà secco.
  4. Quando il riso sarà freddo, mettilo su una tovaglietta di bambù, precedentemente inumidita d’acqua. Fai uno strato rettangolare di forma simile a quella del foglio di alga nori che andrai subito a mettere sopra i chicchi. Posiziona sul lato più lungo, scegliendo quello più vicino a te, un bastoncino di avocado che ricopra tutta la lunghezza dell’alga e poi una striscia di salmone o tonno scottato e spalmato con un velo di wasabi (non toccare gli occhi dopo aver toccato il wasabi!).
  5. Arrotola la stuoia, facendo pressione con le dita compattare gli ingredienti all’interno, fino a completare il cilindretto di uramaki. Prima di procedere con il taglio, passa la preparazione nei semi di sesamo o nelle uova di pesce. Taglia quindi l’uramaki a fette dello spessore di 1,5-2cm con un coltello, bagnando ogni volta la lama con un po’ di aceto di riso. Servili in tavola con salsa di soia e altro wasabi.

Per quanto si conserva l’uramaki?
In frigorifero per un massimo di 24 ore, avvolto con pellicola trasparente.

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