Spopolano portali e siti con tutorial, ricettari e consigli di ogni genere per preparare i piatti tipici della cucina giapponese, con la possibilità di acquistare online le attrezzature adatte. Dalle macchine cuoci-riso, a quelle per ottenere roll perfetti, come impone la tradizione, ai kit per principianti, al coltello lungo, liscio e non simmetrico per una sfilettatura a regola d’arte, alle bacchette. Non manca poi il web-galateo, da come sollevare la ciotola, al modo giusto per impugnare le bacchette. Insomma, ci sono tutte le condizione per sapersi destreggiare nella tradizione della cucina del Sol Levante, una strada aperta da qualche anno dallo chef stellato Moreno Cedroni, pioniere del “susci” all’italiana, con tanto di libro dove svela i segreti di questa pietanza.
A suggerire gli ingredienti per il sushi all’italiana è Fedagripesca: disco verde ai pesci azzurri, palamita compresa, dalle dimensioni ideali per essere sfilettati, ma anche a spigola e orata di allevamento e ad anguilla e caviale made in Italy dai sapori più decisi. E se, come rileva un’indagine Nielsen, 1 italiano su 2 quando mangia sushi lo ordina a base di salmone, 3 italiani su 4, secondo un sondaggio Fedagripesca, dicono sì alla cucina etnica ma meglio se a base di ingredienti nazionali. Un trend confermato dai dati Eurobarometro che evidenzia come la provenienza dei prodotti, meglio se si resta nei confini regionali, orienta l’acquisto del 38% di italiani (contro il 28% a livello europeo), mentre per il 48% l’importante è acquistare comunque un prodotto nazionale (37% in Ue).
Fondamentale, infine, è la sicurezza nella preparazione del sushi casalingo. Per l’associazione è fondamentale che il pesce che si acquista sia ‘abbattutò, ovvero congelato tra i -20 e i -30 gradi per 24-48 ore. Se anche questa fase viene fatta in casa, si raccomanda di congelare per almeno 96 ore a -18 gradi in congelatore domestico contrassegnato da 3 o più stelle, come da linee guida del ministero della Salute.