Sushi 8 bit, ovvero il Giappone ha portato uno dei suoi piatti tipici a un livello successivo.
Se volessi potrei tranquillamente scrivere news provenienti dal Giappone per un anno, diversificando tutti i contenuti, senza stancarvi mai. E solo di sushi si potrebbe parlare per mesi, e per le ultime novità, mica in generale.
E anche questa volta, con un po’ di tradizione e ipertecnologia, ci hanno stupito, lasciando uno spazietto per quella strana nostalgia degli anni ’80 tanto cara.
Sushi sì, ma a 8 bit.
Di nuove frontiere per il cibo se ne parla ormai da anni, e stamparlo non stupisce più nessuno.
Due anni fa, nel giro di due giorni, ho assaggiato della cioccolata venuta fuori dal nulla e delle sfere di cocktail da buttar giù come caramelle. Se con la cioccolata ho fatto “Ohhhhh, ma senta, signore della macchina magica: può creare cioccolato per sempre???”, con la seconda è stato più un “mmm, sì, niente di che”.
Ecco i fatti, secondo quanto riportato da The Food Makers: durante il SXSW in corso a Austin, Texas (USA), la startup Open Meals ha presentato quello che si può dire, a tutti gli effetti, il futuro.
Stampare cibo si può!
Stampare cibo si può, ok. Quello che ancora non è possibile, ed è ciò a cui stanno lavorando giorno e notte, è di s caricare attraverso l’app delle pietanze precise e trovarsele pronte in un piatto fatte da piccoli cubetti chiamati Food Base , in grado di canalizzare e memorizzare sapore, odore e naturalmente principi nutritivi.
E da dove cominciare, se non dal sushi?
Con il progetto Sushi Teleportation, vogliono portare nelle case di tutti il miglior sushi di Tokyo, preparato per l’occasione da un braccio robotico uscito da un film dell’89, in versione pixel.
Ve lo ripeto, così capite meglio: del sushi fatto da pixel pieni di sapore di sushi, senza che ce ne sia traccia. Che è la cosa più carina che sicuramente vedrete oggi e mi auguro sia il prossimo film di Wes Anderson.
Per ora i test d’assaggio sono stati piuttosto deludenti. A quanto pare i cubetti non sapevano di molto. Ma state pur certi che entro la fine dell’anno fare un buon dorayaki scaricandolo da un app come si faceva con un pezzo su Napster non sarà più solo un sogno proibito.
fonte: https://munchies.vice.com