La cucina giapponese, buona e salutare
Nell’ultimo ventennio la cucina orientale è andata incontro a una grande diffusione in Europa e, in particolar modo, in Italia. Nel nostro paese sono infatti sorti numerosi ristoranti a tema cinese e giapponese, che hanno saputo attirare nuovi clienti grazie a ricette sfiziose e gustose. Il sushi è oggi consumato abitualmente da milioni di italiani, proprio come il sashimi e il Wasabi, una salsa verde molto piccante, tipica del Giappone.
La cucina giapponese non si distingue solo per i sapori forti e caratteristici, ma anche per le proprietà benefiche delle sue ricette
Non a caso, l’isola di Okinawa è famosa in tutto il mondo per l’alta concentrazione di ultracentenari tra la sua popolazione. Stando ad alcuni recenti studi, il segreto della longevità dei giapponesi risiede proprio nell’alimentazione seguita dagli abitanti dell’isola orientale: il sale e la carne sono quasi del tutto assenti dalle tavole, mentre pesce e verdura vengono consumati in grande quantità. Inoltre, secondo quanto evidenziato dal dottor Craig Wilcox, gli abitanti di quest’isola sono meno soggetti alla possibilità di contrarre cancro allo stomaco, al seno e alla prostata. Lo stile di vita seguito dai cittadini di Okinawa contribuisce inoltre a ridurre il rischio di arteriosclerosi e i problemi legati al colesterolo LDL, altresì detto colesterolo cattivo.
Un cibo adatto a ogni stagione
Il cibo giapponese è inoltre adatto a ogni stagione, e può essere consumato sia in estate assieme a un buon calice di vino bianco che in inverno, accompagnato da un calice di prosecco. Sfortunatamente, per prepararlo alla perfezione sono necessari innanzitutto anni e anni di pratica, assieme poi ad ingedienti di primissima qualità, per evitare cattive sorprese: con il pesce crudo è meglio non scherzare! Per questo gli amanti del sushi preferiscono recarsi direttamente al ristorante o ordinarlo su Deliveroo per feste o serate cinema. Chi ama il sushi sarà ben felice di sapere che questo alimento va d’accordo con la bilancia, se consumato nelle giuste quantità. Secondo quanto dichiarato da Luca Piretta, nutrizionista della SISA (Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione), sushi e sashimi possono essere mangiati anche durante la dieta e, in quanto pietanze a base di pesce, sono inoltre ricchi di proteine e grassi utili per la salute, come gli Omega 3. La soia, contenuta in queste ricette e tra gli ingredienti più utilizzati nella cucina giapponese, è altresì ricca di fitosteroli, sostanze vegetali che aiutano a combattere il colesterolo cattivo riducendone l’assorbimento.
Antiossidanti e vitamine
Da non sottovalutare le proprietà benefiche della salsa Wasabi, che funge da antibatterico e digestivo. Per questo motivo, spesso i giapponesi la usano come condimento per i piatti a base di pesce crudo. Il Wasabi è anche un importante antiossidante che rallenta l’invecchiamento cellulare dell’organismo e racchiude diverse vitamine, ossia B1, B2, B3, B5, B6 e C. Attenzione però: questa salsa è alquanto piccante e perciò consigliata principalmente a chi ama i sapori forti. Non a caso il Wasabi è conosciuto anche come “Namida”, ovvero lacrima in giapponese, proprio perché il suo sapore distintivo riesce spesso a far lacrimare gli occhi di chi la assaggia. Menzione d’onore spetta infine al Miso, crema derivata dai semi della soia gialla che ben si sposa con l’omonima zuppa, preparata con l’aggiunta di verdure di stagione, zenzero e tofu. Il Miso, come lo yogurt, è ricco di enzimi e fermenti vivi, che aiutano a rafforzare la flora batterica intestinale e migliorano la digestione. Il piatto è molto amato da vegani e vegetariani, poiché non contiene ingredienti di origine animale.
La cucina giapponese è stata definita dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) come la più sana e salutare per l’uomo. Come abbiamo avuto modo di vedere, gli effetti benefici sul corpo sono numerosi e tangibili, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione dei tumori. A tutto ciò si aggiungono ricette gustose e adatte anche ai palati più fini, da assaporare in compagnia dei nostri amici.
Fonte: nuovasocietà