Sushi mania

Più che una moda, il sushi è una vera mania. Ma oltre ad incontrare il gusto, soprattutto, dei giovani, è davvero così dietetico come molti si aspettano, o sperano?

Potrei dire ancora nomi e cognomi dei commensali e loro disposizione a tavola attorno al cadavere, tanto fu devastante la mia esperienza sushi. Perché anche se fisicamente non c’era nessuna vittima, tanto ci aveva lasciato l’amaro in bocca quel primo esperimento, da giurare e spergiurare, all’uscita del ristorante, che per noi il discorso sushi fosse morto e sepolto. Poi, però, si sa come vanno certe cose: si concede a tutti una seconda possibilità, soprattutto in termini di cucina. Risultato? Beh, preso dal vortice della passione (e non impiegando tutto quel wasabi aggiunto alla soia nella prima cena), a più di dieci anni da quella orripilante sperimentazione, sono ancora qua che dopo qualche settimana di astinenza, la dipendenza si fa sentire e mi reclama a gran voce.

Ora, ve la ricordate la pubblicità degli anni ‘80 che reclamizzava l’avviso di chiamata? Massì, quella del »Mi ami? Ma quanto mi ami? E mi pensi? Ma quanto pensi?» Ecco, proprio quella, in cui il succo della vicenda era »Sì, ma quanto mi costi?». Già, ma quanto costa, non in soldini, bensì in calorie, una cena a base di sushi? Beh, ho una pessima notizia per voi: tanto, ma proprio tanto. Un po’ perché, complice l’equivoco che il sushi sia sostanzialmente pesce, non ci si avvede che la maggior parte delle proposte siano, in realtà, a base di riso; un po’ perché una delle formule più gettonate è quella dell’all you can eat, ovvero la formula che invita a mangiare a crepapelle per portare ai massimi vertici il profitto della quota investita.

Ma ne vale la pena? Ha, cioè, senso mangiare tutto quel riso per ottenere il doppio ritorno, economico e godereccio? Non sta a me dirlo, amici miei. Io, pur consapevole del fatto che per molti potrà rappresentare una sorta di ice bucket challenge, mi limito a rivelare l’elenco delle calorie delle principali specialità sushi, calcolate personalmente sulle ricette del mio »Sushi Chef» di fiducia. Pronti per prendere appunti?

Sashimi (fettine di pesce crudo, per esempio salmone e tonno): mediamente 40 kcal per pezzo.

Nigiri (fettine di pesce su polpettine di riso): mediamente 50 kcal per pezzo.

Hosomaki (piccoli rotolini di riso con un alga Nori esterna ed un ripieno con un singolo ingrediente): mediamente 25 kcal per pezzo.

Futomaki (grandi rotolini di riso con un alga Nori esterna ed un ripieno con un più ingredienti): mediamente 55 kcal per pezzo.

Uramaki e California Roll (rotoli di riso con un alga Nori interna, tra il riso ed il ripieno di vario genere): mediamente 35 kcal per pezzo.

Sushi Rainbow Roll (rotoli di riso con un alga Nori interna, tra il riso ed il ripieno, con una piccola fettina di pesce intorno): mediamente 40 kcal per pezzo.

Gunkan (polpettine di riso con pesce crudo, tipo tartare di tonno, avvolte da un alga Nori oppure fette di sashimi): mediamente 65 kcal per pezzo.

Temamaki (grande cono di alga Nori ripiena di pesce e altri ingredienti, per esempio salmone e avocado): mediamente 175 kcal per pezzo.

Totale, per l’assaggio di un solo pezzo per ciascuna specialità: circa 500 kcal, l’equivalente di 150 grammi di pasta!

Potranno questi numeri cambiare il vostro rapporto con il sushi, amici miei? No, vero? Bravi! Non posso, allora, che augurarvi una buona e sfiziosissima cena per la prossima uscita al vostro sushi bar preferito. Certo che se, nell’occasione, voleste fare un brindisi al sottoscritto, sarò bene lieto di sentirmi fischiare le orecchie.

 

Fonte: http://salute.ilgiornale.it/news/22005/riso-kcal-pezzo-sushi-mediamente/1.html

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